Il Tango è un genere musicale e conseguentemente un ballo. È per lo più in tempo binario, originario della regione del Río de la Plata. Nato in Argentina come espressione popolare e artistica, comprende musica, danza, testo e canzone.
Gli Inizi: La storia del Tango inizia a Buenos Aires ai primi del 900, quella che nasce è una musica triste, malinconica, nata dagli immigranti costretti a lasciare le proprie case, nasce dall’incontro della cultura popolare europea con quella locale, caratterizzata da una etnia di origine africana con in suoi ritmi musicali, inizia così la Storia del Tango. Tra la fine dell’800 e i primi anni 20 del ‘900 sono circa in 2 milioni i soli italiani che migrarono verso l’Argentina, dove trovarono una cultura già affermata nella quale si integrarono, ma dalla quale furono anche relegati assieme agli altri emigranti, agli schiavi neri liberati e i gauchos delle Pampas trasferiti in città anche loro in cerca di fortuna. Ognuno portava con sé le proprie poche cose, tra cui le proprie tradizioni, i propri canti e i propri balli, mischiati alla disperazione e alla malinconia. Insieme si trovarno nei conventillos (grandi case con cortili) che si trovavano negli Orilla,i quartieri creati per gli immigrati, ed è qui che si mischiarono le loro storie, i loro ritmi e le loro lingue. All’inizio si ballava dentro le case, nei conventillos, nei peringundìn e nei bordelli, dove le donne venivano pagate per ballare con gli uomini. Presto il Tango venne scoperto dalla borghesia e da qui il salto ai salotti europei fu breve. In Europa il lato sensuale ed energico del tango fu subito apprezzato ma anche criticato fortemente, come avvenne prima con il Valzer, tanto da essere bollato come osceno e immorale. La storia del Tango narra che Papa Pio X chiamò una coppia di ballerini di tango per avere un’idea precisa del nuovo ballo e per valutarne gli aspetti scandalosi, dopo l’esibizione del maestro Enrico Pichetti il sommo Pontefice avrebbe detto: «Mi me pàr che sia più bèo el bàeo a ‘ea furlana; ma nò vedo che gran pecài ghe sia in stò novo bàeo!» (A me sembra che sia più bello il ballo alla friulana; ma non vedo che gran peccato vi sia in questo nuovo ballo!)
In realtà nel gennaio del 1914 il Cardinale Vicario di Roma prendeva ufficialmente posizione contro il Tango. Il ballo entrò comunque nei salotti buoni europei e da qui tornò in Argentina dove fu adottato dalla borghesia e nacquero i primi locali dedicati esclusivamente a questo ballo.